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Psello, Michele.

Scrittore e statista bizantino. Uomo dotato di grande intelligenza e cultura, ricoprì importanti incarichi politici presso la corte imperiale di Costantinopoli. Costantino Monomaco lo nominò professore di Filosofia all'università fondata nel 1054. Grande studioso di Platone, cercò di operare una conciliazione tra il pensiero del filosofo greco e gli insegnamenti cristiani. La tradizione gli attribuisce scritti relativi a ogni campo dello scibile e un vastissimo epistolario composto da oltre 500 lettere. Di notevole interesse, sia dal punto di vista storico, sia da quello letterario, è la Ekatontaeterís, ovvero la Storia di 100 anni. Questo scritto, concepito come continuazione dell'opera di Leone Diacono, copre il periodo che va dall'ascesa al trono di Basilio II (976) alla fine del Regno di Michele VII Ducas (1077). Per molti secoli fu erroneamente attribuito a P. un compendio di logica (Sinopsi sulla scienza logica di Aristotele) che, in realtà, è la traduzione greca fatta da Giorgio Scolario delle Summulae logicales di Pietro Ispano (Costantinopoli o Nicomedia 1018 - Costantinopoli 1078).